giuggianello

Il Salento ha molti volti, da quello turistico, che coinvolge borghi e spiagge molto frequentati dai viaggiatori di tutto il mondo, a quello più autentico, che invece coinvolge luoghi meno famosi ma ugualmente affascinanti e suggestivi. Giuggianello è uno di quei borghi meno presenti sulle più note rotte turistiche, eppure importantissimo soprattutto dal punto di vista archeologico. Sorge nel cuore del Salento centro meridionale, in un territorio sostanzialmente pianeggiante punteggiato da qualche piccola serra salentina. Giuggianello si trova ad appena 37 km da Lecce e non lontano da altre celebri località come Gallipoli, Otranto e Santa Maria di Leuca, senza contare che confina con altri paesini meritevoli di visita come Sanarica e Muro Leccese.

Le tracce più antiche a Giuggianello

Giuggianello ha un nome dalle origini incerte: si pensa derivi da Joannellum ossia Piccolo Giovanni, oppure da Giannus, un centurione che pare decise di stabilirsi sul territorio dopo la conquista del Salento da parte di Roma. Giuggianello nasce nel IX secolo come casale sui resti dell'antico Muro Leccese, distrutto dai saraceni. La cittadina ha subito in seguito il dominio dei Normanni, per poi entrare a far parte della Contea di Lecce e del Principato di Taranto fino a divenire feudo di Ugo di Bonavilla nel '400. Dopo che Roberti Venturi, i Guarini e i Veris esercitarono il loro potere su Giuggianello, con l'abolizione del regime feudale, diventa un comune autonomo.
Il patrimonio archeologico di Giuggianello è davvero notevole: tra boschi punteggiati da querce spinosa e roverella, si celano rocce megalitiche, i menhir Croce Caduta e Polisano e il bellissimo Dolmen Stabile, parte del suggestivo complesso delle Quattromacine. Risale quest'ultimo alla seconda metà del II millennio a.C. e si trova vicino all'omonima Masseria Stabile dove sono custoditi i resti di un villaggio medioevale.
Imperdibile è poi il sito dei Massi della Vecchia, antichissime rocce calcaree risalenti all'epoca Miocenica; le loro forme rimandano a intramontabili leggende di Ercole, narrate da Aristotele nel suo De Mirabilis Auscultationibus. Si possono distinguere il Masso Oscillante di Ercole che ricorda anche un fuso antico utilizzato per filare le fibre grezze e che si trova in un equilibrio apparentemente precario ma stabile da secoli. Ecco poi il Piede di Ercole che può sembrare l'impronta del piede dell'eroe mitologico e Lu Lettu de la Vecchia, un blocco in calcare posto su un basamento roccioso molto simile a un talamo. La leggenda narra di una vecchia strega che si aggirava per le campagne di Giuggianello con il suo bastone nodoso e con il maestoso orco Nanni Orcu. Si dice che entrambi amassero spostare le pietre e nascondere sotto preziosi tesori, tra i quali quello leggendario delle 12 chioccioline d'oro. Pare che un giovane tentò di recuperarle, provando a rispondere alle tre domande poste dalla vecchia strega: fallì l'ultima e fu tramutato in roccia, una delle tante che punteggiano il territorio di Giuggianello.

Cosa vedere a Giuggianello tra palazzi, chiese e giardini

È d'obbligo un giro nel centro storico di Giuggianello, tra il settecentesco Palazzo Frisari Bozzi Colonna, il neoclassico Palazzo Pirtoli con annesso frantoio ipogeo e il Castello Lubelli, voluto dall'omonimo feudatario Gian Battista Bubelli. Il castello negli anni divenne masseria e una fabbrica di tabacchi, per poi cadere in rovina tanto che oggi, dell'antico edificio, è possibile scorgere solo il portale in bugnato.
Meritano di essere visitata la settecentesca Chiesa di Sant'Antonio Abate con la sua facciata in chiara pietra leccese, la Chiesa della Madonna della Serra e la Chiesa della Madonna dell'Assunta del XVII secolo. Da non perdere è soprattutto la Cripta di San Giovanni Battista, suggestivo ambiente ipogeo di stampo bizantino impreziosito all'interno da un affresco raffigurante San Giovanni.
Tra i luoghi più iconici di Giuggianello c'è poi il Giardino Botanico La Cutura, nato dove nell'800 sorgeva una tenuta rurale poi restaurata su iniziativa di Salvatore Cezzi. L'uomo amava portare in questa tenuta, ereditata da sua nonna, le specie botaniche reperite nel corso dei suoi viaggi nel mondo. I visitatori, recandosi a La Cutura, si ritroveranno circondati da piante tropicali e da cactus al'interno della Serra o nei pressi del Giardino Roccioso, dove prevalgono in particolare opunzie ed agavi. Presso il laghetto naturale, invece, ci si ritrova in uno spettacolare ambiente bucolico, tra piante di bambù, iris, papiri, giacinti e bellissime ninfee adagiate sulla superficie dell'acqua. Incantevoli sono poi il Bosco di Lecci, il Giardino Mediterraneo Salentino e il Giardino dei Semplici, dove sono coltivate piante dai poteri benefici come la canfora, la lavanda e la menta.
La Cotura custodisce anche un meraviglioso roseto con più di 100 varietà di rose e il Giardino Segreto, ricco di specie vegetali rare come le conifere nane, le gordonie, le eritrine, le orchidee: in una grotta di tufo poi si trova un agrumeto che profuma l'aria invogliando a momenti di completo relax e di intimità.

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