Tra le tante eccellenze gastronomiche pugliesi, ce n’è una che racconta una storia fatta di tradizione e passione artigianale. La mandorla riccia di Francavilla Fontana, con la sua consistenza croccante e la glassa bianca e irregolare, è un dolce che ha attraversato il tempo, portando con sé il profumo delle antiche botteghe dolciarie.
Questa specialità, preparata con ingredienti semplici e genuini, è un’espressione autentica della cultura gastronomica locale. Il suo sapore intenso e la sua lavorazione artigianale la rendono un prodotto unico, ancora oggi legato a riti e festività della provincia di Brindisi. Nonostante sia poco conosciuta al di fuori del territorio, la sua storia è ricca di fascino e merita di essere scoperta.
Un dolce, tanti nomi
A seconda della zona e della tradizione familiare, la mandorla riccia viene chiamata in modi diversi. A Francavilla Fontana è nota anche come "cunfietti rizzi" o "mennuli rizze", termini dialettali che richiamano la sua forma increspata e il caratteristico aspetto zuccherino.
Questa particolarità estetica non è casuale, ma il risultato di un metodo di preparazione che, sebbene semplice nella teoria, richiede grande pazienza ed esperienza per essere eseguito alla perfezione. Non è solo un dolce, ma un simbolo della tradizione locale, custodito gelosamente dalle famiglie e tramandato di generazione in generazione.
Gli ingredienti essenziali della ricetta tradizionale
La preparazione della mandorla riccia richiede pochi elementi, tutti facilmente reperibili e di origine naturale. Il cuore della ricetta è rappresentato dalle mandorle, prodotto d’eccellenza della Puglia, coltivate in diverse zone della regione. Per ottenere il giusto equilibrio tra dolcezza e aroma, si utilizzano zucchero, succo di limone, scorza di cedro e vaniglia, che conferiscono al dolce il suo sapore inconfondibile.
La preparazione: un’arte tramandata nel tempo
Il procedimento per realizzare la mandorla riccia segue una tecnica che unisce esperienza e pazienza. Si inizia con la tostatura delle mandorle, che devono dorarsi in modo uniforme senza bruciarsi. Una volta pronte, vengono trasferite in un tegame e mescolate con lo zucchero caramellato, arricchito con limone e vaniglia.
Questo passaggio è fondamentale per ottenere la tipica superficie riccia e candida. Le mandorle devono essere continuamente mescolate per oltre due ore e mezza, affinché lo zucchero possa cristallizzarsi nel modo corretto e creare la caratteristica increspatura che rende questo dolce unico. Il risultato è un confetto croccante fuori e dal gusto avvolgente, perfetto da gustare in ogni occasione.
Una volta raffreddate, le mandorle vengono conservate in vasetti di vetro o ceramica e tenute in un luogo fresco e asciutto. Se ben protette, mantengono il loro sapore e la loro consistenza per oltre un mese.
Le origini della mandorla riccia: tra leggenda e storia
Come molte specialità della tradizione, anche la mandorla riccia ha una storia affascinante. Si narra che la sua scoperta sia avvenuta per caso, agli inizi del Novecento, grazie a un certo Iurlaro, pasticcere di Francavilla Fontana.
Mentre tostava le mandorle in un grande tegame, si accorse che, mescolandole con lo zucchero, queste assumevano una particolare colorazione bianca e una superficie increspata. Da quella scoperta fortuita nacque la ricetta che oggi è considerata un patrimonio della pasticceria locale.
Il riconoscimento ufficiale di questa eccellenza arrivò nel 1912, quando la mandorla riccia ottenne la medaglia d’oro alla Fiera dei Sapori di Parigi, un evento che contribuì a renderla famosa oltre i confini pugliesi. Nonostante questo, è rimasta una specialità legata quasi esclusivamente alla provincia di Brindisi, difficile da trovare al di fuori della sua zona d’origine.
Oggi, la mandorla riccia è entrata a far parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Puglia, a conferma della sua importanza storica e gastronomica.
Francavilla Fontana: la culla della mandorla riccia
Per comprendere appieno l’essenza di questo dolce, è necessario conoscere il luogo in cui è nato. Francavilla Fontana, situata lungo il tracciato della via Appia, è una cittadina ricca di storia e cultura. Nota come la "Città degli Imperiali", prende il nome dalla famiglia che la governò nel XVIII secolo e che lasciò un’impronta indelebile nell’architettura locale.
Passeggiando per il centro storico, si possono ammirare edifici di grande valore, come il Castello degli Imperiali, costruito nel XV secolo dagli Orsini del Balzo e abitato in seguito dai principi Imperiali. Le numerose chiese barocche e medievali, tra cui la Chiesa di Santa Chiara e la Chiesa di Maria Santissima della Croce, raccontano il passato religioso e artistico della città.
Anche i palazzi nobiliari, come Palazzo Argentina e Palazzo Giannuzzi-Carissimo, testimoniano un’epoca di splendore che ha contribuito a rendere Francavilla Fontana un punto di riferimento culturale nel territorio brindisino.
Un dolce che resiste al tempo
Nonostante i cambiamenti economici e sociali, la mandorla riccia è rimasta un punto fermo nella cultura gastronomica locale. Dopo le difficoltà vissute durante la Seconda guerra mondiale, la città ha saputo rilanciarsi, puntando sulla valorizzazione delle sue tradizioni.
Oggi, questo dolce continua a essere prodotto con la stessa cura di un tempo, rispettando la ricetta originale e mantenendo intatto il legame con la sua storia. Pur essendo una specialità di nicchia, viene preparata con orgoglio da pasticcerie e famiglie locali, soprattutto in occasione delle festività.
Delizia della pasticceria pugliese
La mandorla riccia di Francavilla Fontana non è solo un dolce, ma un pezzo di storia che racconta la maestria artigianale pugliese. Il suo gusto unico, la lavorazione meticolosa e la sua tradizione centenaria la rendono una vera eccellenza, da gustare e valorizzare.
Se ti trovi in Puglia, non perdere l’occasione di assaggiarla nel luogo in cui è nata. Accompagnata da un vino passito o un liquore locale, saprà regalarti un’esperienza autentica, capace di riportarti indietro nel tempo, tra i profumi e i sapori di un’epoca lontana.