In pochi minuti di navigazione si raggiunge un luogo che riesce a sorprendere chiunque vi metta piede. L’Isola di San Pietro, parte dell’arcipelago delle Cheradi al largo di Taranto, è una meta capace di unire suggestione paesaggistica, biodiversità marina e memorie storiche in un’unica esperienza, intensa e autentica. È più di una semplice gita in barca: è un’immersione totale in un mondo sospeso, dove ogni angolo ha qualcosa da raccontare.

Un territorio millenario, modellato dall’acqua e dal tempo

Prima che diventasse un’isola, San Pietro era una collina affacciata sul mare, alta oltre 130 metri. Un rilievo plasmato dai ghiacci e dalla forza degli elementi. Nel tempo, il progressivo scioglimento delle calotte polari fece salire il livello del mare, e così, circa 6000 anni fa, quella collina si trasformò in una penisola unita alla terraferma. Ma la natura aveva altri piani. Intorno ai 4000 anni fa, San Pietro fu definitivamente circondata dalle acque, diventando ciò che conosciamo oggi.

Non è un caso se già in epoca greca e romana fosse abitata e utilizzata, non solo per la sua posizione strategica, ma per la ricchezza delle sue risorse. Le foreste rigogliose che la ricoprivano producevano ambra di qualità straordinaria, e le sue acque erano una fonte abbondante di corallo rosso, materiali preziosi che spinsero le popolazioni antiche a chiamarla “isola aurea”. Un nome che potrebbe aver dato origine ai termini “Coradi” e “Cheradi”, ancora oggi legati a questo angolo di Puglia.

Tra contadini e cannoni: il volto mutevole di San Pietro

Nel XVIII secolo, San Pietro cambiò nuovamente volto. Fu costruita la masseria del Capitolo, affidata a contadini che la resero fertile: campi di grano, uliveti e fichi segnarono il paesaggio e l’economia dell’isola per decenni. Questo equilibrio fu bruscamente interrotto con l’arrivo della Grande Guerra. La Marina Militare italiana ne prese possesso e le attività agricole vennero sospese. Fu allora che cominciò una nuova fase, fatta di difesa strategica e infrastrutture militari.

Una vasta pineta fu piantumata, e ancora oggi caratterizza il cuore verde dell’isola, arricchita da lecci, querce e platani che offrono riparo e frescura. Ovunque si trovano tracce di quella fase: basamenti per cannoni, una torre corazzata, infissi in legno antico, grondaie in bronzo finemente cesellate. Ogni dettaglio architettonico parla di un passato di presidio militare, quando l’isola sorvegliava il mare per proteggere la città di Taranto.

Un paradiso per chi ama la natura e la biodiversità

Oggi San Pietro è diventata anche un rifugio naturale per molte specie animali. Nelle aree più tranquille, si possono osservare uccelli rari come il barbagianni, il gheppio e la beccaccia di mare, ma anche quaglie, tortore, gabbiani e cormorani che popolano l’isola nei diversi periodi dell’anno. Chi ama il birdwatching troverà in questi luoghi un osservatorio privilegiato sulla fauna selvatica.

Ma la vera sorpresa si trova sotto il livello del mare. I fondali attorno a San Pietro sono un vero scrigno naturale, dominato da praterie di Posidonia oceanica, pianta fondamentale per la salute dell’ecosistema marino. Tra le foglie danzano cozze pelose, vongole, noci di mare, tartufi e si nasconde la straordinaria Pinna Nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo, oggi protetta perché in pericolo.

Nei giorni migliori, il mare regala incontri unici: i delfini che abitano queste acque sono il simbolo vivente della ricchezza marina. Grazie alla Jonian Dolphin Conservation, che da anni promuove ricerca scientifica e tutela ambientale, ogni estate migliaia di visitatori hanno la possibilità di avvistarli e conoscere il loro habitat attraverso esperienze rispettose e coinvolgenti.

Come vivere l’isola: tra relax, mare e avventure via mare

San Pietro non è solo natura e storia. È anche spiagge, sole e mare limpido. Raggiungerla è semplice e suggestivo grazie alle motonavi “Clodia” e “Adria”, gestite da Kyma Mobilità – Amat. Le partenze avvengono dal molo di Piazzale Democrate, con una breve sosta alla Banchina Torpediniere, prima di approdare sull’isola. Il viaggio è veloce, ma permette già di ammirare il panorama costiero di Taranto e pregustare l’atmosfera dell’isola.

Una volta a destinazione, i visitatori possono accedere allo stabilimento balneare della Marina Militare, che dispone di 250 ombrelloni, una zona bar attrezzata e due aree pic-nic immerse nella pineta. Tutto è pensato per offrire relax in totale comfort, tra la brezza marina e il verde della macchia mediterranea.

Il costo del biglietto è contenuto: 14 euro, che comprendono il trasporto andata e ritorno (11,10 euro) e l’accesso allo stabilimento (2,90 euro). I bambini fino a sei anni viaggiano gratuitamente se accompagnati. Le corse sono sette al giorno dal mercoledì alla domenica, e cinque nei primi due giorni della settimana, per consentire la manutenzione dei mezzi.

I biglietti possono essere acquistati facilmente: online sul sito www.kymamobilita.it, tramite l’app ufficiale KYMA o presso le rivendite autorizzate.

Un’esperienza che lascia il segno

San Pietro non è una destinazione da visitare frettolosamente. È un luogo che si vive lentamente, esplorando sentieri, nuotando tra fondali ricchi di vita e lasciandosi affascinare da memorie antiche incise nelle pietre e nel paesaggio. Una fuga perfetta per chi desidera staccare dalla routine, riconnettersi con la natura e scoprire l’anima autentica del Mediterraneo.

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