Lecce è conosciuta, ormai a livello internazionale, come la capitale del Barocco: indubbiamente, raggiungendo la città salentina e visitando il suo spettacolare centro storico, si è travolti da questo stile ricco che impreziosisce piazze, palazzi e chiese come la spettacolare Basilica di Santa Croce.
Lecce, però, custodisce al suo interno anche monumenti, alcuni noti mentre altri meno conosciuti, che sono figli della dominazione romana iniziata nel III secolo a.C.: tra le vestigia più monumentali e suggestive della città, legate a quell'aureo periodo, c'è certamente l'Anfiteatro Romano che principale attrazione nella bella Piazza Sant'Oronzo, fulcro della vita cittadina di Lecce.
La scoperta dell'Anfiteatro di Lecce
Tra le piazze più belle di Lecce c'è indubbiamente Piazza Sant’Oronzo, al centro della quale si erge la Colonna di Sant'Oronzo, in cima alla quale la statua del santo patrono benedice la città. Ai suoi piedi si stendono il Palazzo del Seggio di fine '500, di cui resta un raffinato loggiato con arcate ogivali, le Chiese di San Marco e di Santa Maria delle Grazie, ma soprattutto l'Anfiteatro Romano. La struttura si trova a 8 metri di profondità e, nonostante la monumentalità delle vestigia, si può vedere oggi solo un terzo dell'Anfiteatro, visto che il resto si trova ancora sotto la pavimentazione della piazza.
Fu scoperto nei primi anni degli anni del '900 in occasione dei lavori per la costruzione della Banca d'Italia: gli scavi, guidati dall'archeologo Cosimo De Giorgi, andarono avanti per poco meno di 40 anni, riportando alla luce l'arena, la gradinata inferiore e due gallerie.
L'Anfiteatro Romano, dichiarato Monumento Nazionale nel febbraio del 1906, risale presumibilmente attorno al II secolo d.C., in particolare all'età augustea, anche se alcuni successivi rifacimenti affondano le radici nell'epoca di Adriano. Era destinato, come i suoi simili a Roma oppure a Verona, alle lotte tra i gladiatori o con fiere provenienti da paesi lontani: in una delle marine di Lecce, San Cataldo, c'era il porto romano voluto dall'imperatore Adriano, dove attraccavano le galee romane provenienti, ad esempio, dall'Africa, cariche di animali come leoni e tori. Sui resti del parapetto in marmo, conservati nell'ambulacro dello stesso anfiteatro, è possibile ammirare scene in rilievo proprio delle lotte tra animali, oltre che delle venationes (caccia e uccisione delle fiere).
La presenza di Roma a Lecce, dall'Anfiteatro al teatro
L'Anfiteatro Romano presenta una forma ellittica e poteva contenere fino a 25.000 spettatori: era costruito in pietra leccese e tufo, come dimostrano i 24 pilastri rimasti delle 68 arcate presenti in origine. Si presume ci fossero almeno due ordini di gradinate, tra cui quella superiore che reggeva su un elegante porticato esterno. L'Anfiteatro era decorato con fregi e statue splendide, alcune delle quali sono state recuperate e conservate nell'interessante Museo Sigismondo Castromediano: qui è possibile in particolare ammirare i resti della statua di Atena, la testa di Efebo e la bellissima Amazzone Ferita.
Ancora oggi questo grandioso monumento è utilizzato per manifestazioni ed eventi: in particolare, durante il periodo dell'Avvento nei meandri dell'Anfiteatro è stato spesso installato un presepe in cartapesta alto ben un metro e mezzo: vedere questa installazione di sera, illuminata dalle luci aranciate, è davvero un'esperienza imperdibile per tutti coloro che scelgono di vistare Lecce in prossimità del Natale. Di sera, l'intera piazza è ammantata da un'atmosfera decisamente più suggestiva, quasi magica.
L'Anfiteatro non è l'unico lascito dei romani a Lecce: la città, anticamente chiamata Lupiae, venne conquistata nel III a.C. per poi divenire municipio romano nell'89 a.C.
Quando Giulio Cesare venne tradito e ucciso anche da Cassio e Bruto, a Roma il clima si fece rovente tanto da portare il futuro imperatore, Ottaviano Augusto, a lasciare per un po' di tempo Roma e ritirarsi nell'antica Lupiae. Quando tornò a Roma, volle ricompensare l'ospitalità ricevuta finanziando la costruzione di grandi opere tra cui l'Anfiteatro e il teatro.
Chi visita l'Anfiteatro, può raggiungere facilmente Via Arte della Cartapesta fino a incontrare, come una gemma nascosta, il piccolo teatro romano. Pur essendo più piccolo del suo fratello maggiore, avendo una capienza di poco più di 5000 persone, è un'opera davvero incantevole risalente all'età augustea. Si possono ancora oggi ammirare la galleria coperta, che porta all'orchestra, e la cavea costruita interamente in opus quadratum.