I miti legati alle streghe e ai loro incantesimi, in Italia, sono spesso associati ad un albero che si trova a Benevento, in Campania. Secondo la leggenda, infatti, qui si ritrovano ogni anno le streghe di questa regione per effettuare i loro magici rituali. Anche in Puglia, però, c'è un albero pieno di magia che secondo la tradizione popolare vedrebbe radunarsi lì attorno le streghe di Uggiano, un paese in provincia di Lecce, per celebrare gli antichi sabba.
Le streghe di Uggiano
La Puglia è una regione ricca di storia e tradizioni popolari; tra queste c'è l'antico mistero delle streghe di Uggiano.
In questo piccolo paese del Salento, infatti, erano soliti radunarsi streghe e stregoni per celebrare i sabba in onore del diavolo.
Questa festività, che durava in genere due o tre giorni, prevedeva banchetti colmi di pietanze, danze e canti popolari e tutto ciò avveniva durante i solstizi e gli equinozi; questi personaggi si riunivano attorno all'albero magico, conosciuto come noce del mulino a vento.
Il rituale del sabba prevedeva pratiche magiche e riti blasfemi, il tutto in onore del Diavolo che si presentava sotto forma di orribile mostro.
L'albero di noce sacro
Nel territorio salentino, uno dei punti più famosi in tema di sortilegi e stregonerie è proprio dove risiedeva, secondo la leggenda, il noce del mulino a vento, anche conosciuto come albero di noce sacro.
Quest'albero, che come abbiamo accennato era considerato luogo di incontro per praticare gli antichi e blasfemi sabba, pare fosse ubicato nelle vicinanze di un vecchio frantoio ipogeo del '600, anche se nessuno conosce con precisione il punto esatto in cui sorgeva.
Probabilmente, queste informazioni non sono disponibili non tanto per la non conoscenza del luogo preciso, ma anche per la comune convinzione che tale sito nasconda ancora oggi delle energie negative e quindi chi ne conosce l'esatto punto lo tiene nascosto per evitare di ricevere sortilegi e malocchio. Gli abitanti del posto, infatti, conoscono molto bene la leggenda che ruota attorno a quest'albero e quindi preferiscono mantenere il riserbo su quella che è considerata una storia intrisa di sfortuna e rituali malefici.
La leggenda dell'oste che finì il vino
Secondo l'antica tradizione popolare, a questi festeggiamenti, solitamente, non partecipavano solo streghe e stregoni ma anche la locandiera del posto che lasciava il marito da solo a gestire la locanda, senza alcun aiuto. Questo signore conosceva bene il desiderio della moglie di partecipare al rituale della sabba e quindi acconsentiva di buon grado di lavorare da solo per una notte e dedicarsi alla locanda in autonomia.
La leggenda, però, narra di quando una di quelle volte l'oste finì le riserve di vino, lasciando sprovvisti i tanti clienti che gremivano la locanda. Questo impedimento lo portò a recarsi presso l'albero magico per chiedere del vino, ma fu anche per lui l'occasione di curiosare e vedere lo svolgimento dei rituali.
L'oste, giunto all'ingresso del sabba, non pronunciò correttamente la formula magica, confondendosi con le parole, e questo fece sì che le forze del male lo sollevassero da terra e lo appendessero a testa in giù. Fortunatamente la moglie arrivò in suo soccorso e, pronunciata nuovamente la formula magica, stavolta in modo corretto, riuscì a salvare la vita del marito, facendolo tornare con i piedi per terra.
Cosa successe da quel momento
Quando la moglie dell'oste pronunciò l'esatta formula magica e si garantì la salvezza del marito, le cose cominciarono a cambiare. Da quell'episodio, infatti, ci fu il totale divieto per le persone comuni di partecipare ai rituali e pertanto l'albero fu reso invisibile e, quindi, inaccessibile tramite un potentissimo incantesimo. Anche se l'albero scomparì, però, nelle notti che segnavano i solstizi e gli equinozi si potevano ancora udire le urla e i canti delle streghe nelle campagne di Uggiano.
Ancora oggi la leggenda narra di come si possano sentire questi rumori frastornanti nelle vicinanze del luogo dove un tempo sorgeva l'albero di noce sacro.