Posizionata su una collinetta a un'altitudine di 35 metri e a soli 200 metri dalla costa, la Torre del Serpente (o Torre della Serpe) è uno dei simboli di Otranto.
L'atmosfera fiabesca che aleggia intorno alla torre è accompagnata da una leggenda che si perde nei secoli.
La leggenda della Torre della Serpe
La leggenda della Torre del Serpente è strettamente collegata alla sua storia.
La struttura nasceva infatti come antico faro a olio al cospetto del mare Adriatico.
Si narra che in una notte di cielo stellato, nella quiete di una serata estiva, i due soldati posti di guardia al faro si addormentarono.
Una grossa serpe nera che abitava nei vicini fondali, e che spesso veniva fuori per cercare del cibo, approfittò del sonno profondo delle due guardie per avvolgersi attorno alla torre fino alla cima e nutrirsi dell'olio della lampada del faro.
Malauguratamente, quella sera passava da quelle parti un mercantile veneziano carico di spezie e altri prodotti di valore. In assenza della luce del faro, il galeone si scontrò con gli scogli antistanti la collina e sprofondò nelle acque con tutti i suoi tesori.
La leggenda vuole che da allora, nelle notti estive quiete e stellate come quella del tragico evento, i fantasmi dei marinai del mercantile riemergano e passeggino lungo la costa ai piedi del faro.
Leggenda alternativa
Secondo una differente versione della leggenda, la serpe nera faceva visita al faro tutte le notti per nutrirsi del suo olio. Un giorno gli abitanti, stanchi di questi furti, decisero di tendere un'imboscata al serpente e di ucciderlo.
Pur riusciti nel loro intento, non si sarebbero mai aspettati le conseguenze. La compagna del serpente, infatti, in preda al dolore e al desiderio di vendetta si avvolse intorno alla Torre e cominciò a stritolarla fino a distruggerla.
La leggenda della Torre e lo stemma della città di Otranto
Vi è ancora un'altra versione della leggenda, forse la più interessante. È infatti da questa che nasce lo stemma della città di Otranto.
Si narra che la notte in cui il serpente strisciò su per il faro per nutrirsi dell'olio della sua lampada, non fu un mercantile ad avvicinarsi alla costa otrantina, bensì i Turchi. Questi arrivavano con le loro navi cariche di soldati, intenzionati a saccheggiare la città salentina, ma l'improvvisata cena del serpente fu provvidenziale. Privi di punti di riferimento, nel buio della notte i Saraceni non riuscirono a trovare la costa e le loro navi furono costrette a sbarcare nella vicina Brindisi.
In onore del tempo di libertà che la serpe regalò alla città di Otranto, che fu comunque poi presa dai Saraceni nel 1480, il simbolo presente sullo stemma della città è proprio una torre circondata da un serpente nero.
La Torre del Serpente oggi
Al di là delle numerose leggende, non vi è accordo tra gli studiosi circa la reale funzione originaria della torre. Sembrerebbe avere origini romane, e il posizionamento strategico vicino alla costa e su una collina farebbe pensare ad una torre di avvistamento. Tuttavia, appare molto diversa dalle altre torri di avvistamento di Otranto e del Salento. Ma c'è ancora dell'altro che rende questa versione poco convincente. Una caratteristica delle torri d'avvistamento era infatti, oltre al posizionamento strategico sulla costa, la possibilità di comunicare con le altre torri lungo il litorale. In questo modo, nel caso di pericolo, ogni torre avrebbe potuto avvisare la successiva e così a catena, garantendo la protezione della città. La Torre della Serpe, però, non è visivamente collegata con le altre torri di avvistamento, pertanto rimane verosimile la possibilità che venisse utilizzata solamente come faro, proprio con l'aiuto di una lampada ad olio.
La torre ha una forma tronco-conica e una base circolare, e si presenta parzialmente diroccata.
La Torre del Serpente è liberamente accessibile ed ha subito nel corso del tempo diversi interventi di restauro. Il primo nella prima metà del XII secolo, per volontà di Re Federico II; il secondo, più recente, nel 1997.
La sua posizione e il suo valore simbolico fanno della Torre della Serpe una tappa imprescindibile lungo le coste salentine... magari proprio in una quieta e stellata notte estiva.