La Via Francigena è quell'antico percorso che permetteva ai pellegrini medioevali di raggiungere la tomba di San Pietro a Roma dal nord Europa: è stato Sigerico, l'Arcivescovo di Canterbury, a mettere su carta le 80 tappe da lui percorse per raggiungere papa Giovanni XV, e ricevere da lui il pallium. In realtà è più giusto parlare di fascio delle Vie Francigene in quanto, nel corso dei secoli, sono nati altri percorsi inaugurati da pellegrini che provenivano da altre parti: ci sono ad esempio quelle che partivano o arrivavano ai porti salentini, in Puglia, dai quali si salpava per raggiungere la Terra Santa.
Ancora oggi questi sentieri sono percorribili da tutti coloro che, spinti o no da motivazioni mistiche, amano camminare nella natura più incontaminata del Salento, attraversando luoghi e cittadine di grande bellezza.
La via Francigena: gli itinerari a piedi nel cuore del Salento
Una prima tappa prevede l'arrivo a Lecce percorrendo la SP che collega Squinzano a Casalabate, passando per le masserie Alcaini e Patricelli. Si cammina in un quieto uliveto fino ad arrivare all'Abbazia di S.Maria a Cerrate, luogo di culto medioevale di stile greco-bizantino. Si narra sia nata sul luogo dove Tancredi d'Altavilla ebbe la visione di un cervo tra le cui corna vi era l'immagine della Vergine Maria.
Prima di raggiungere Lecce si incontra il vecchio Monastero degli Olivetani, sito sull'antica Via Appia-Traiana: risale alla seconda metà dell'anno 1100 e fu voluto, come l'attigua Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, da Tancredi d'Atavilla.
Si raggiunge così Lecce e il suo cuore più iconico, ossia la grande Piazza Sant'Oronzo che si apre all'ombra della Colonna con in cima Sant'Oronzo e che custodisce le vestigia dell'anfiteatro romano del II d.C..
Il secondo itinerario parte da Lecce e raggiunge Acaya, uno dei massimi esempi del sud Italia di cittadella fortificata rinascimentale: le mura che la cingono convergono nel suo Castello risalente al XVI, mentre poco fuori dal centro di Acaya si trova la Cappella di San Paolo, legata all'antico e affascinante fenomeno del tarantismo.
Da Acaya si procede verso Acquarica di Lecce e poi, attraverso una pratica ciclabile, alla volta di Vernole, tra muretti a secco, masserie fortificate, palmeti e frantoi ipogei. Meta finale di questo itinerario è Martano, nel cuore delle Grecìa Salentina, il cui centro storico cinto da mura è chiamato Terra: uno dei suoi simboli è il monastero cistercense di Santa Maria della Consolazione, dove i monaci producono ancora oggi olio di oliva, liquori e gustose marmellate.
Da Carpignano Salentino a Santa Maria di Leuca
L'altro itinerario a piedi che fa parte della Via Francigena in Salento è quello che da Martano, passando per la Chiesa della Madonnella, raggiunge Carpignano Salentino: qui spicca la barocca Chiesa Parrocchiale del '500, la quale custodisce la Cripta di Santa Cristina scavata nel tufo tra l'VIII e il IX secolo.
Si prosegue tra antiche masserie e una lussureggiante pineta fino ad attraversare i borghi di Cànnole e Serrano, per poi arrivare al settecentesco Santuario di Monte Vergine, il quale custodisce una preziosa cripta decorata con affreschi bizantini.
La parte più bella di questo itinerario sono i dolmen e i menhir del "Giardino Megalitico di Giurdignano", il quale comprende anche il "Maso della Vecchia" che, secondo la leggenda, è la casa di un'oscura strega.
Proseguendo tra lecceti e ulivi si raggiunge Otranto, uno dei borghi più belli del Salento il cui Castello Aragonese è il simbolo della sua storia più antica. Imperdibile è anche la Cattedrale di S.Maria Annunziata che, oltre a custodire un magnifico mosaico pavimentale, ospita la Cappella dei Martiri, con le ossa dei cristiani trucidati dai turchi nel 1480.
Il quarto itineraio salentino della Via Francigena lascia Otranto e, passando per il paesaggio rossastro che circonda la Cava di Bauxite utile un tempo per produrre alluminio, arriva a Uggiano La Chiesa, famoso per la tradizione delle Tavole di San Giuseppe, imbandite in onore del santo ogni 19 marzo con una ritualità affascinante e antichissima. Oltrepassata Cocumola, dove svetta il Menhir della Croce in Via Savoia 26, si cammina tra pinete e uliveti fino a Vignacastrisi.
La quinta tappa, più breve, permette di visitare la seicentesca Cappella della Madonna di Costantinopi nei pressi di Marittima, per poi proseguire alla volta di Tricase Porto, non prima di aver visitato la Torre del Sasso, eretta contro i saraceni nel XVI secolo su una rupe che domina l'insenatura Lu Riu e la Quercia Vallonea. È un monumento vegetale di quasi 7 secoli, sotto le cui fronde si narra si sia rifugiato Federico II durante una notte tempestosa.
La Via Francigena in Salento prosegue, nell'ultima tappa, attraversando stradine in aperta campagna che portano a Gagliano del Capo, famosa per il suo tratto costiero occupato dallo spettacolare Canale del Ciolo, sovrastato da un ponte alto ben 40 m. La meta finale è il Santuario De Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca, sito in cima al promontorio di Punta Meliso: fu eretto dove, secondo la tradizione cristiana, passò l'apostolo Pietro nel suo viaggio verso Roma.