Il Salento è una terra magnifica piena di risorse e bellezze naturali. Lecce rappresenta una delle città con più storia da raccontare. Non tutti sanno infatti che proprio sotto le fondamenta dei palazzi più antichi del centro scorre un fiume silenzioso, l'Idume.
Se stai programmando una visita alla città di Lecce e ti piace ricercare la bellezza nei dettagli meno evidenti, riscoprire i luoghi attraversati da questo fiume antico ti farà vivere un'esperienza unica nel suo genere.
Caratteristiche del fiume Idume
Il fiume Idume nasce dalle sorgenti dell'Acquatina e si estende per circa 7 chilometri. È uno dei fiumi della regione Puglia con la maggiore portata d'acqua, pari circa a mille litri al secondo. Questo corso d'acqua attraversa la città a pochi metri dal suolo e scorre lungo quella che viene definita la “Lecce sotterranea”.
Il bacino del fiume Idume, di origine artificiale ma naturalizzato, è caratterizzato da una vegetazione sommersa, ricca di canneti molto fitti e piante tipicamente fluviali, colori brillanti e acqua trasparente. Questa flora si è formata con il passare del tempo e comprende alcuni esemplari rari, come ad esempio l'orchidea palustre. Nei tratti sotterranei in cui scorre il fiume si osserva una limpida falda acquifera circondata da rocce permeabili e impermeabili.
L'Idume sfocia nel Mare Adriatico nei pressi di Torre Chianca, in provincia di Lecce. Il punto in cui il fiume incontra il mare è uno spettacolo unico che vale la pena osservare, anche durante l'inverno.
Il fiume Idume nella storia
L'Idume attraversa silenziosamente gran parte del centro storico di Lecce, scorrendo a pochi metri dal suolo nel punto in cui sono stati costruiti i palazzi nobiliari più importanti della città. Uno di questi è lo splendido castello di Carlo V, oppure il famoso Palazzo Adorno, un autentico gioiello architettonico realizzato nella seconda metà del ‘600.
Il passaggio del fiume sotterraneo è testimoniato da alcune iscrizioni rinvenute sulle pietre degli edifici, simbolo dell'importanza di questo corso d'acqua nascosto per la città.
Grazie alle iscrizioni trovate su alcune rocce fluviali è stato possibile capire anche in che modo i leccesi utilizzassero in passato l'Idume: gli abitanti del centro sfruttavano l'acqua del fiume per lavarsi, o addirittura per compiere particolari riti sacri.
Il fiume Idume nella letteratura
La presenza dell'Idume non è frutto di una scoperta recente. Già all'epoca degli antichi Romani circolavano degli scritti che attestavano il passaggio di questo fiume lungo il territorio del Salento.
Anche nella letteratura seicentesca l'Idume compare tra le pagine di alcuni poemi di Ascanio Grandi. È proprio grazie al letterato che ha scritto Il Tancredi che questo fiume ha tale nome. Grandi fa riferimento in una delle sue opere all'Idumea, una regione della Palestina in cui scorrono molti fiumi sacri. Da qui deriva la sacralità attribuita all'Idume, ritenuto particolarmente propizio e benefico. Non a caso, molte persone fanno il bagno nelle sue acque limpide, convinti che il fiume sia sacro e abitato da spiriti magici. Nell'Ottocento poi il fiume è diventato oggetto di studi da parte dell'Istituto Topografico Militare, il quale ne ha analizzato le principali caratteristiche.
Nella storia della città il fiume è stato protagonista di leggende popolari secondo le quali dai tombini del centro è possibile sentire il rumore dell'acqua che scorre nei sotterranei.
Visitare il corso del fiume
Visitare da vicino il corso del fiume è possibile. Per tutti gli appassionati di passaggi sotterranei o storia urbana è l'occasione giusta per scoprire i segreti di Lecce. L'accesso al corso d'acqua è situato presso la sede della provincia, nei locali di Palazzo Adorno. Un responsabile vi darà la possibilità di attraversare i sotterranei cittadini dove scorre l'Idume.
Uno dei percorsi più apprezzati dai visitatori della città è quello della Lecce sotterranea, grazie al quale sarà possibile scoprire i segreti architettonici di una Lecce antica che non ci si aspetta. Uno vero tuffo nella storia di questo territorio antico, segnato alla base dalle acque trasparenti dell'Idume.