Tra le strutture scomparse per fare spazio alle mutate esigenze dell'amministrazione cittadina e quelle che delineano l'evoluzione degli stili architettonici, le quattro porte di Lecce costituiscono un punto di riferimento per approfondire la storia della città da un punto di vista inedito. Di seguito andiamo alla scoperta di Lecce attraverso i suoi storici ingressi.
Porta Napoli: origini reali per la struttura più imponente
Tra le porte che garantivano l'accesso alla città di Lecce nel corso dei secoli passati, la più imponente è senza dubbio Porta Napoli. Nacque nel lontano 1548 con l'obiettivo di dare concretezza alla volontà di creare un Arco di Trionfo in vista della visita dell'imperatore Carlo V presso la città di Lecce, anche se l'imperatore non arrivò mai. La porta in origine fu chiamata Reale, per poi prendere il nome di San Giusto in omaggio alla vicina colonna dedicata al patrono della città. Con il passare del tempo è diventata un punto di riferimento per gli abitanti della città e i tanti turisti che ogni anno visitano la capitale del Barocco.
La struttura presenta una facciata molto particolare, su cui campeggiano le due coppie di colonne corinzie sormontate da un triangolo fregiato che racchiude lo stemma della casata degli Asburgo alla quale apparteneva Carlo V. L'aquila a due teste, usata per simboleggiare la solennità dell'imperatore, è accompagnata da un'incisione in latino che ricorda le gesta di questa importante figura storica. La parte più interna di Porta Napoli presenta invece una solenne dedica ai soldati scomparsi nel 1887 durante la Guerra d'Abissinia.
Porta San Biagio e Porta Rudiae: due gioielli barocchi
Sia Porta Rudiae che Porta San Biagio sono strutture relativamente più moderne se raffrontate con le altre due porte. Furono costruite rispettivamente nel 1703 e nel 1774, ovvero al culmine dell'era barocca, il cui stile architettonico ha influenzato fortemente lo sviluppo urbanistico di Lecce.
Porta Rudiae è quella maggiormente legata al passato della città, poiché rende omaggio all'antica Rudiae di origine messapica. Inoltre, sulla sua struttura sono presenti quattro colonne ai lati che immortalano le figure alle quali è attribuita la fondazione di Lecce: Dauno, Idomeneo, Euippa e Malennio.
Porta San Biagio è invece più legata agli usi e costumi del periodo nel quale venne edificata, poiché costituiva un riferimento verso Torre del Parco, il limite della passeggiata dei cittadini che abitavano a Lecce due o tre secoli fa. Porta San Biagio celebra, attraverso una raffigurazione sacra, il santo al quale è dedicata, così come del resto avviene per la cappella votiva situata nelle vicinanze.
Porta San Martino: un antico ricordo
Nonostante le quattro porte di Lecce abbiano raggiunto una fama leggendaria, è curioso notare come in realtà di ingressi alla città salentina ne siano rimasti solo tre.
Una volta gli abitanti della città potevano invece passare per la porta di San Martino, oggi scomparsa e per questo avvolta nel mistero. Dal 1830 questa struttura è solo un ricordo, anche se le tracce dell'esistenza sono rimaste fino ai giorni nostri, tanto che è possibile risalire alle origini della costruzione, edificata per rendere omaggio a una figura importante della Chiesa, Martino di Tours.
Porta San Martino sorgeva non molto distante dalla costruzione che attualmente ospita la prefettura, ovvero il Palazzo del Governo. Proprio all'esigenza di trovare una sede che potesse ospitare la neonata compagine amministrativa della prefettura durante la prima metà dell'Ottocento è da imputare la necessità di riconvertire la funzione di questo luogo. Per far spazio all'Intendenza, nome con cui era nota la Prefettura all'epoca, si decise di eliminare quella che tra le quattro porte cittadine veniva considerata la minore. Porta San Martino era rivolta a est e molti abitanti la utilizzavano per orientarsi quando erano alla ricerca della Marina di Lecce, situata in località San Cataldo.
Per certi versi non stupisce tale decisione presa quasi due secoli fa, poiché tra tutte le porte l'architettura di San Martino era sicuramente la più semplice. Si distingueva per l'impianto a bugnato, con una merlatura che lasciava intendere le sue origini medievali.
Chi desidera scoprire di più su questa antica costruzione può consultare l'opera dell'abate romano Pacichelli, grazie alla quale è possibile ammirare un'immagine dell'antica Porta San Martino.