fiume Idume Lecce

Lecce, una delle città più antiche e belle del sud Italia, è famosa per il suo bellissimo centro storico, per i suoi palazzi e per le sue chiese barocche; per la sua vitalità e per le numerose iniziative culturali, tanto da fargli guadagnare l’appellativo di Firenze del sud.
Oltre alle bellezze presenti in superficie tra le incantevoli stradine del centro storico, questa città riserva anche piacevoli sorprese nel sottosuolo. Tuttora è possibile vedere pozzi, cisterne, cunicoli e passaggi sotterranei utilizzati in epoca medioevale in caso di assedio; è possibile vedere addirittura un fiume! Ebbene sì, Lecce ha anche l’unicità di avere un corso d’acqua che ancora oggi scorre silenzioso nel proprio sottosuolo per circa 7km.

La sorgente del fiume Idume

In realtà l’Idume non può essere considerato un fiume nel senso tradizionale del termine, con la classica sorgente, un alveo via via sempre più ampio e una foce.
Quando si parla di Idume si fa riferimento ad un corso d’acqua frutto dell’affioramento in superficie, in più punti, di una serie di falde sotterranee. Queste acque sono riuscite a crearsi la propria strada nel sottosuolo grazie ad alcune caratteristiche geologiche del tutto favorevoli.
Il Salento infatti, a livello geologico, è una terra carsica, soggetta ad erosione marina e quindi ricca di grotte e caverne naturali. La roccia in questi luoghi è a base sabbiosa e ricca di carbonati; soggetta quindi all’erosione a contatto con l’acqua. La stessa pietra leccese è una pietra facilmente lavorabile.
Ecco il perché qui l’acqua sia riuscita a creare un vero e proprio fiume nel sottosuolo; ecco perché il centro storico di Lecce ha un sottosuolo particolarmente ricco di storia.

Il fiume Idume tra opportunità, sacralità e leggende

Per le sue caratteristiche di corso d’acqua silenzioso e nascosto alla vista, sono molte le storie fantastiche e le leggende che ruotano attorno a questo fiume così misterioso.
C’è chi vuole che l’Idume fosse affollato da folletti e streghe; chi pensa che il fiume avesse poteri magici e taumaturgici; chi ritiene che fosse sacro alle ninfe.
Un altra leggenda, che è sopravvissuta fino a noi, è quella del pianto straziante di mezzanotte nei sotterranei di palazzo Adorno; qui alcuni guardiani hanno giurato di aver sentito il pianto di un bambino durante la notte. C'è poi chi sostiene che ancora oggi, in alcuni punti della città, restando fermi sopra un tombino, è possibile sentir scorrere le acque del fiume; questa cosa in realtà non è mai stata provata scientificamente.
Molto più probabile è che nell'antichità le acque dell'Idume siano state utilizzate per riti religiosi e cerimonie pagane; così come testimoniano le numerose iscrizioni in ebraico nei sotterranei di Palazzo Adorno.
Dobbiamo poi considerare che queste acque, in un area non certo ricca di precipitazioni, specie nel periodo estivo, siano sempre state considerate una vera e propria benedizione dalla popolazione leccese; si è dunque cercato di sfruttarla in ogni modo per uso potabile e quotidiano. Ecco perché gli scavi archeologici nel centro storico di Lecce hanno portato alla luce numerose cisterne, cunicoli e pozzi sia nei palazzi che nelle case comuni.

Dove si può veder scorrere l’Idume?

Ufficialmente ci sono due punti dove si può vedere il fiume Idume scorrere sotto la città; entrambi questi posti sono accessibili a turisti e visitatori. All’interno del museo archeologico Faggiano, sul fondo di un antichissimo pozzo profondo 10 metri, e nei sotterranei di Palazzo Adorno, palazzo cinquecentesco oggi sede dell’Amministrazione Provinciale della provincia di Lecce.
A Palazzo Adorno, in particolare, si può veder scorrere il fiume all’interno di una vera e propria vasca naturale, al cui interno è presente tutto l’anno un’acqua limpida e cristallina.
Questa vasca, come testimoniano antiche epigrafi in lingue ebraica presenti sui muri dei sotterranei, è sempre stata utilizzata nei secoli dagli inquilini del palazzo; questi si sono succeduti, in particolare da famiglie ebraiche che sfruttavano la piscina come vasca di purificazione alla fine delle loro cerimonie religiose.

La foce del fiume Idume

Gli ultimi kilometri il fiume Idume li percorre alla luce del sole, fino a sfociare infine nel mare Adriatico, in località Torre Chianca; a circa 15km da Lecce, dove forma appunto il Bacino dell’Idume, un’area naturale bellissima e molto ricca di flora e fauna.
La vegetazione alla foce è composta da specie idrofile rare, come il giaggiolo e l’orchidea acquatica, alghe a foglia fluttuante e a radice sommersa, canneti molto fitti e altre piante tipiche di ambienti acquitrinosi e palustri.
In questo tratto inoltre il fiume è balneabile; le sue acque, limpide e in continuo movimento, sono fredde, rigeneranti e in estate costituiscono refrigerio sia per i turisti che per gli abitanti del posto.

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