Acaya è un minuscolo borgo medioevale con meno di 500 abitanti in provincia di Lecce, vicino Vernole. La sua fama deriva dal fatto che si tratta dell'unico esempio di città fortificata perfettamente conservata del Sud Italia.
Scopri i tesori che nasconde, i luoghi da visitare e l'atmosfera tranquilla che si respira per le sue vie.
Acaya, la cittadella fortificata
Le sue origini risalgono intorno al 1200 ma è con Carlo V e la famiglia degli Acaya, da cui prende il nome, che nel '500 vive il suo massimo periodo di splendore.
Diventa, quindi, uno degli avamposti per contrastare le scorrerie dei turchi contro i centri che si trovavano soprattutto lungo la costa salentina. In realtà, Acaya dista circa 5 km dal mare, ma il castello con le sue mura fortificate dimostra che i saccheggi si spingevano fino all'entroterra portando morte e devastazione.
La forma di Acaya vista dall'alto è quella di un quadrilatero, con bastioni di controllo su 3 angoli mentre sul quarto sorge proprio il castello, con il bastione che ha proprio la forma come la punta di una lancia.
Nessun tetto delle case basse del borgo medioevale è spiovente, quasi a imitare lo stile severo ed essenziale del castello, dove ancora oggi ruota la vita dell'intero abitato.
Ogni lato delle mura è lungo 250 metri e si accede al borgo attraverso una porta monumentale dedicata a Sant'Oronzo, che è anche patrono di Lecce. Sulla sommità della porta è, infatti, presente la sua statua, mentre sulle mura ci sono i simboli araldici degli Acaya, dei Vernazza (una delle famiglie che prese possesso del castello fino al 1806) e, infine, c'è una targa votiva, probabilmente una lapide.
Quello che colpisce accedendo al borgo di Acaya non è solo la tranquillità, ma anche il fatto che il tempo sembra essersi fermato. È come attraversare improvvisamente i secoli e ritrovarsi nel '500, perché tutto è rimasto come allora.
In primavera ti terranno compagnia anche le rondini con il loro canto allegro, che ravviva molto l'esperienza della visita a questo piccolo gioiello medioevale.
Cosa vedere ad Acaya: il castello medioevale
Il castello medioevale è sicuramente l'attrazione più interessante di questo borgo antico del Salento.
Stupisce la sua perfetta conservazione, sia all'esterno che all'interno e rappresenta un esempio mirabile di costruzione con la famosa pietra leccese, dal colore caldo e dalla facile lavorazione.
Intorno noterai un fossato, ma contrariamente a quanto potresti pensare, non fu mai riempito d'acqua, come dimostrano anche le finestre presenti al livello più basso.
È certo che fu costruito e arricchito di bastioni, delle mura e del fossato nel 1535, quando ne prese la gestione l'ingegnere regio Gian Giacomo dell'Acaya, che dietro la spinta di Carlo V riuscì a restituire prestigio e imponenza al castello e una certa sicurezza agli abitanti. Sulle mura c'è ancora oggi un camminamento che attraversavano notte e giorno le sentinelle, per avvistare eventuali attacchi.
Pare ormai certo che il castello fu edificato su una preesistente chiesa bizantina, come dimostrano gli stupefacenti affreschi ben conservati che rappresentano la Dormizione della Vergine.
Sia accede al castello attraversando un ponte che conduce a quelli che erano i depositi delle derrate alimentari, conservati in buche o fosse granarie coperte da pesanti pietre. Ci sono poi le scuderie, che nell' '800 furono trasformate in un frantoio ipogeo. Al piano superiore si trovano le 7 sale gentilizie, destinate a feudatari, sovrani e visitatori illustri del castello.
La chiesa dedicata alla Madonna della Neve
È la chiesa matrice di Acaya nonché esempio di barocco salentino, anche se la facciata è stata poi ritoccata in stile neoclassico nel 1865. La sua costruzione risale al XVI secolo e la ricchezza dei decori puoi ritrovarla al suo interno, dove sull'altare c'è un fregio e le armi dei marchesi Vernazza.
Quello che rimane dell'impianto originario romanico sono la torre campanaria, anch'essa restaurata da Gian Giacomo dell'Acaya, e l'abside.
La riserva delle Cesine
Non lontano da Acaya c'è un'oasi naturalistica che merita una visita: è la Riserva delle Cesine gestita direttamente dal WWF (World Wide Fund for Nature).
Per visitarla è necessario prenotare, ma lo spettacolo a cui assisterai sarà davvero emozionante, se ami la natura e le terre ventose del Salento.
È una meta obbligata per gli amanti del birdwatching perché qui svernano tanti uccelli migratori, compresi quelli acquatici. Non mancano anche gli appassionati di fotografia naturalistica, perché i colori e i panorami suscitano apprezzamento spontaneo da immortalare.
La particolarità dalla riserva sta nelle paludi costiere, divise dal mare solo da una sottile lingua di sabbia. Gli scenari passano dalle dune ai boschi di macchia mediterranea, ed è bellissimo sentire il profumo misto del mare con la fragranza degli alberi.
Non ti rimane che prenotare e partire per questo viaggio nel tempo e nella natura ad Acaya, piccola quanto pittoresca cittadella medievale, dove il clima si mantiene per buona parte dell'anno mite e accogliente.